
Molti di voi saranno al corrente che l’associazione da anni ha installato presso il proprio osservatorio Felsina un sistema di rilevamento automatico delle meteore.
Il sistema
Per chi non lo sapesse, il sistema è acceso 365 notti l’anno ed è composto da una telecamera Mintron TV-12V1-EX_(2x) con un obiettivo Computar 3.8 f/0.8 ed un computer che registrano gli eventi notturni del nostro cielo. La telecamera punta Nord-Ovest con un’inclinazione di 42° (immagine a sinistra), coprendo circa 90° di campo. La direzione è stata scelta per poter incrociare i dati con il sistema RAMBo, che praticamente fa la stessa cosa utilizzando il sistema radio, non condizionato dal tempo atmosferico come invece accade per il nostro sistema. Infatti anche se teoricamente è accesso tutte le notti dell’anno, ovviamente quando il cielo è coperto non si può osservare.
La prima installazione fatta molti anni fa è stata fatta saltare dal fulmine che ci ha colpito nell’ormai lontano 2014. Con l’aiuto di alcuni soci che hanno donato attrezzatura e tempo, il sistema è stato ripristinato nel luglio del 2015 ed è ormai stabile e rodato. I dati collezionati sono davvero tanti e tutti sono pubblicati sul sito AAB con la possibilità di vedere eventi singoli con relativo video (link).
Partendo dalla sua reinstallazione il sistema ha una media di 3000 osservazioni valide nell’arco dell’intero anno. Come detto precedentemente nuvole, pioggia, neve e – a volte la stessa Luna – (molto luminosa per la sensibilità del sistema), limitano la capacità di osservazione, ma quando il tempo è clemente si possono ottenere risultati davvero interessanti, con picchi di eventi nei momenti degli sciami meteorici importanti superiori alle 100 osservazioni per notte.

La registrazione e l’elaborazione dei dati
Per registrare ed elaborare inizialmente i dati viene utilizzato un software che si chiama Ufo Capture. Non ci si faccia trarre in inganno dal nome del Software: non andiamo a caccia di extraterrestri. Il programma è stato scritto da un appassionato astrofilo proprio per questo tipo di ricerca. Trattandosi di oggetti non identificati, il nome è più che adatto (Unidentified Flying Object). La parola “automatica” non è esattamente corretta: il sistema acquisisce automaticamente le immagini di tutti gli eventi luminosi della volta celeste come le meteore, ma necessita di un constante controllo da parte di una persona che verifica quanto registrato. Infatti si effettua la scrematura degli eventi che non sono “extraterrestre”, come ad esempio il passaggio di aerei, fulmini o semplicemente i fari di una macchina. Si passa quindi all’elaborazione dei dati ottenuti (Ufo Analizer) ed infine alla pubblicazione degli eventi sul nostro sito. A cadenza fissa gli stessi dati vengono passati ad altre organizzazioni (una di queste è l’UAI – Unione Astrofili Italiani), che fanno da collettori di informazioni interpolando i dati di tutti i siti osservativi (sono tanti in Italia) e che in conclusione possono ricavare dati precisi su ogni evento.
Il software installato sul computer è in grado di identificare con una certa accuratezza l’appartenenza della meteora ad uno sciame meteorico e da questo è possibile, tramite un po’ di elaborazione successiva all’acquisizione, ottenere un dei grafici con i dati delle osservazioni. Ovviamente sono gli eventi sporadici a farla da padrone nei grandi numeri, ma se si ha voglia di leggere attentamente i dati, è facile scoprire che anche i più “famosi” sciami meteorici vengono rilevati ed hanno dei discreti numeri.
Risultati
Non è mia intenzione scrivere un articolo farcito di numeri e dati, il mio interesse è solo di spiegare come funziona il sistema ed i dati che troverete a corredo sono solo elaborazioni superficiali utili a dare un’idea di insieme.
L’anno appena terminato ha visto 2 picchi rilevanti di osservazione, ovviamente in concomitanza con gli sciami più importanti. Il 13 agosto sono stati registrati 117 eventi (il periodo è quello delle Perseidi). Purtroppo in quei giorni il cielo era parzialmente nuvoloso e la cosa ha influito negativamente sui rilevamenti. Lo stesso è accaduto per lo sciame delle Geminidi, che ha visto più di 90 eventi ognuna nelle notti del 14 e 15 dicembre, ma sempre a causa del maltempo nessuno il 13 e solo 3 il 16. Tutto questo ad indicare quanto, purtroppo, il tempo atmosferico sia limitante per chi osserva nel visuale gli eventi celesti.
Sotto troverete i grafici delle osservazioni effettuate negli ultimi 3 anni e mezzo. Gli sciami sono sempre gli stessi ed i picchi simili. Come scritto precedentemente, i grandi numeri riguardano eventi sporadici, non legati o non riconosciuti dal software come appartenenti a sciami noti, del resto sono tantissimi i detriti presenti nello spazio che nell’entrare a contatto con l’atmosfera terrestre generano l’evento della “meteora”. Questi possono essere piccoli sassolini o addirittura oggetti generati dallo stesso uomo e mandati in orbita assieme alle varie missioni spaziali. A corredo dei grafici una piccola legenda con il nome dello sciame a cui appartengono le meteore, il numero delle stesse e la percentuale rispetto alla totalità delle osservazioni da noi effettuate.
Comparandoli anche solo visivamente, si nota che le percentuali di alcuni sciami – come le Perseidi – hanno un andamento a calare: questo non e’ sempre dovuto alle condizioni metereologiche, ma al fatto che ogni anno il nostro pianeta si presenta in modo differente rispetto alla scia di detriti che compongono i vari sciami meteorici (normalmente resti di comete che intersecano l’orbita terrestre attorno al sole), questo comporta una maggiore o minore possibilità di osservare eventi legati allo sciame interessato.
Per chi fosse interessato ad un maggiore approfondimento consiglio una “visita” virtuale al nostro sito web.
Cieli Sereni
Giulio Busi


