Telescopio Remoto RFO – Fabio Muzzi Giovagnoni
Il nuovo telescopio remoto RFO (Remote Felsina Observatory) nasce per necessità di ricerca con l’intento di ottimizzare e massimizzare il numero di ore di osservazione annue da parte dei soci dell’AAB.
Il sistema è completamente gestito in remoto e non utilizzabile dall’interno della cupola.
E’ costituito da un telescopio di 305 mm di diametro in configurazione Schmidt-Cassegrain, con un riduttore di focale che lo porta a f/5.6, cioè una focale di 1705 mm. Monta un CCD Maravian G2-1600 con ruota portafiltri integrata, con installati filtri fotometrici Rc, V, B.
La montatura è a forcella con sistema di puntamento FS2, ciò permette di evitare il ribaltamento al meridiano e permette di poter effettuare le riprese degli oggetti celesti anche nel transito al meridiano.
Tutta la strumentazione è protetta ed accolta entro una cupola Scopedome di 2 metri di diametro, completamente automatizzata e sincrona con il movimento del telescopio.
Il taglio del nastro della struttura, co-finanziata dalla Fondazione Carisbo, si è tenuto il 18 novembre 2018 alla presenza del Sindaco del Comune di Monte San Pietro Professor Stefano Rizzoli, del Direttore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna Dott. Andrea Comastri, del Prof. Flavio Fusi Pecci della Società Astronomica Italiana, della Famiglia Muzzi Giovagnoni, di Paolo Bacci dell’Osservatorio del Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese e Sezione Corpi Minori Unione Astrofili Italiani, di rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato locale, dell’imprenditoria e della rete delle strutture ricettive del territorio.
La struttura è stata intitolata al Dott. Fabio Muzzi-Giovagnoni, giovane e promettente astronomo bolognese e attivo socio AAB, prematuramente scomparso.
RFO è stato lo strumento di lavoro degli studenti del Liceo Galvani di Bologna nell’anno scolastico 2018-2019, nella prima esperienza di Alternanza Studio-Lavoro attivata dalla nostra Associazione.
L’utilizzo del RFO è consentito a tutti soci che hanno i requisiti minimi, nella fattispecie l’utente deve conoscere e saper usare il software di interfaccia (Maxim DL) e deve aver dimostrato la capacità e la conoscenza dell’uso di un telescopio e le nozioni base di coordinate di puntamento.
La struttura è completamente automatizzata e autosufficiente. Le operazioni da effettuare per apertura, utilizzo, chiusura, sono specificate in un apposito manuale utente.
Per qualsiasi info o esigenze particolari (piani di ricerca), basterà inviare una mail al responsabile del RFO (supporto.rfo@associazioneastrofilibolognesi.it).
La gestione e utilizzo della struttura remota avviene attraverso un calendario di prenotazione con il rilascio da parte del supporto RFO, di chiavi di accesso (USR/PWD) che consentono l’accesso al sistema di gestione.