Serendipity a Medelana

La notte dello scorso mercoledi 20 dicembre, presso il nostro osservatorio di Medelana, è stata dedicata all’osservazione di una stella sospetta variabile segnalata dagli amici del GAD (Gruppo Astronomia Digitale) dell’Unione Astrofili Italiani (UAI).
Questa stella, osservata già da alcune settimane, non dà però alcun segno di variabilità. Facendo la fotometria, con mia grande sorpresa mi sono accorto di un comportamento strano di un’altra stella nel campo inquadrato, vicinissima a quella sotto esame. Rifacendo quindi la fotometria di questa nuova stella ho notato che quello che stavo vedendo era un transito. Inequivocabilmente. Cercando una variabile ne ho trovata un’altra!

La schermata della fotometria eseguita su UCAC4 590-041006. I quadrati rossi rappresentano la curva di luce della variabile.

La stella si chiama UCAC4 590-041006 ed è nell’ Auriga. La sua magnitudine è di 15,2 e il transito è durato una mezz’ora abbondante ed ha avuto una profondità di 0,1 mag circa.

Compiuta una ricerca su Vizier, ho verificato che la stella non è conosciuta come variabile. Un amico del GAD sostiene che con ogni probabilità potrebbe trattarsi di una stella variabile di tipo Algol (maggiori informazioni a questo link).

Vi confesso che scoprire una stella variabile è stato per me una discreta emozione.
L’idea che per alcuni giorni fossi l’unico umano a sapere che quell’insignificante puntino invisibile nel cielo fosse una stella variabile è stato bello, ancorchè privo di particolari significati per qualunque altra persona. La cosa buffa è che mentre compivo l’osservazione mirata all’altra stella, chiacccherando con altri astrofili presenti in osservatorio, si ragionava su cosa sarebbe accaduto se per caso una delle stelle di riferimento fosse stata a sua volta una variabile. Ed è stato proprio quello che è successo, anzi, che stava succedendo in quel momento!

Ora si tratta di aprire la caccia ad altri minimi, al fine di scoprire se davvero è “una Algol”, se era un minimo primario o secondario e stabilirne il periodo ai fini della classificazione nel catalogo delle variabili.
Sarà un lavoro complicato, visto che data l’imprevedibilità del periodo possono essere necessarie una grande quantità di serate osservative.

Lorenzo Barbieri